La Fiat 500C interpreta alla perfezione il ruolo di “utilitaria di lusso”: in questa versione Lounge offre una dotazione di serie molto buona, tanto che sorprende che l’ESP debba essere pagato a parte. Ha una linea sfiziosa e offre una sufficiente abitabilità, anche se come per la versione chiusa c’è poco spazio nei posti dietro e per i bagagli. Sospensioni “solide”, buona tenuta di strada e motore abbastanza vivace (e silenzioso) la rendono piacevole da guidare
A differenza di quanto accade per le cabriolet “classiche”, sulla carrozzeria della Fiat 500C sono state conservate le arcate del padiglione, che offrono sostegno alla capote in tela a doppio strato: se non si viaggia a cielo aperto, insonorizzazione e isolamento termico sono più che discreti e, in pratica, il comfort non ha nulla da invidiare a quello offerto dalle 500 standard.
Il tetto “si scopre” elettricamente in 10 secondi: basta agire sul telecomando o su un pulsante nella plafoniera. Fino alla velocità di 60 km/h è possibile abbattere anche il lunotto – in vetro, e dotato di impianto di sbrinamento – che altrimenti resta in posizione verticale (nel qual caso offre una miglior visibilità posteriore, altrimenti compromessa dal “soffietto” formato dalla capote ripiegata).
Il piccolo turbodiesel da 75 CV si accontenta di poco gasolio, non alza mai la voce ed è abbastanza brioso: complice la taratura sportiva delle sospensioni rende la Fiat 500C (che data l’assenza del tetto ha la scocca irrobustita e pesa 40 kg in più della versione standard) divertente da guidare. Fra l’altro è abbinato a un cambio dall’ottima manovrabilità: la leva ha la corsa breve e gli innesti sono molto rapidi.
Recensione parziale di AlVolante.it